Albrecht e Cuche 'ce le suonano' di santa ragione

"Un disastro" il commento di Ravetto sulla gara degli azzurri

"Li abbiamo visti in allenamento a Ushuaia, non facevano affatto paura. Incredibile il balzo avanti che hanno fatto in poche settimane". Quasi incredulo il DT azzurro Claudio Ravetto quando gli abbiamo chiesto di commentare la gara. Invece sul ripido ghiacciato del Rettenbach, con visibilità scarsissima proprio sul muro dovuta al passaggio del sole dietro le vette più alte, prima Didier Cuche, poi Daniel Albrecht hanno letteralmente demolito la concorrenza: quattordici centesimi tra il vincitore Albrecht e Cuche, poi l’abisso, con Ted Ligety e Benny Raich a un secondo e venticinque. Una superiorità impensabile alla vigilia e maturata soprattutto con un’interpretazione aggressiva del tratto più ripido.
Grande gara anche del transalpino Thomas Fanara, che si è piazzato quinto nella gara di rientro dopo l’infortunio al crociato della scorsa stagione. Nulla però ha potuto la sua classe contro la potenza bruta dei due elvetici. Alle sue spalle un terzetto austriaco: Cristoph Gruber, Romed Baumann e Philipp Schoerghofer.
Da segnalare anche il nono posto dell’altro elvetico Carlo Janka e l’undicesimo di Kjetil Jansrud, sulla piena via del recupero dopo i problemi alla schiena dello scorso inverno. Buona anche la gara di Aksel Lund Svindal, tredicesimo, con grande margine di miglioramento. Al traguardo ci ha salutati con un sorriso radioso: per lui è davvero finito l’incubo e il Circo Bianco ha ritrovato un grandissimo protagonista. A picco gli azzurri. "Un disastro" il commento secco di Ravetto sulla gara dei nostri. Si è salvato solamente un pugnace Alberto Schieppati che ha concluso quattordicesimo, a tre decimi dalla quinta posizione. Diciassettesimo posto per Moelgg, diciottesimo per Simoncelli (recuperate otto posizioni nella seconda manche) e ventunesimo per Max Blardone, davvero ‘abulico’ nella sua sciata: un risultato che non può accontentare i nostri atleti.

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