Italia femminile, cinque anni di grande crescita. Mai abbassare la guardia, però: le infortunate torneranno

L’anno zero, potremmo definirlo così, dello sci alpino femminile italiano in Coppa del Mondo nell’ultimo lustro rimane la stagione 2012-2013, la quintultima. Daniela Merighetti salvò almeno in parte il bilancio nel circuito maggiore con il secondo posto nella discesa di St. Anton (vinta da Alice McKennis), mentre Federica Brignone disputò solo sei gare senza mai entrare tra le prime dieci prima di farsi operare per esportare una cisti presente nel piede destro. La migliore azzurra nella classifica finale fu Irene Curtoni, 22esima con 323 punti, nona nella graduatoria di gigante. L’Italia allora guidata da Raimund Plancker riuscì comunque a vincere un grande argento mondiale a Schladming 2013 con Nadia Fanchini in discesa libera nella rassegna che rivelò al mondo il talento di Sofia Goggia, poi bloccata nel successivo dicembre dall’ennesimo infortunio alle ginocchia. Da allora, numeri alla mano e ve li mostriamo qua sotto, la crescita è stata costante fino all’esplosione delle ultime due annate e al ‘triplete’ di Aspen in gigante, Brignone-Goggia-Bassino.

Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino, un abbraccio infinito ad Aspen (@Zoom agence)
Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino, un abbraccio infinito ad Aspen (@Zoom agence)

SQUADRA FEMMINILE ITALIANA, COPPA DEL MONDO

2012-2013: 1 podio e 17 piazzamenti tra le prime dieci in 35 gare.

2013-2014: 2 podi e 29 piazzamenti tra le prime dieci in 32 gare.

2014-2015: 1 vittoria, 4 podi e 38 piazzamenti tra le prime dieci in 32 gare.

2015-2016: 3 vittorie, 10 podi e 70 piazzamenti fra le dieci in 40 gare.

2016-2017: 5 vittorie, 25 podi e 75 piazzamenti fra le dieci (record) in 37 gare.

Da sinistra: Lindsey Vonn, Sofia Goggia e Ilka Stuhec sul podio del superG a Jeongseon (@Zoom agence)
Da sinistra: Lindsey Vonn, Sofia Goggia e Ilka Stuhec sul podio del superG a Jeongseon (@Zoom agence)

INFORTUNI – Ci sarà ovviamente tutto il tempo a disposizione nei prossimi mesi per analizzare nel dettaglio le possibilità di crescita nella prossima stagione, ricordando però che non sarà facile ripetere certi numeri, anche perché rientreranno in gara (e si spera al massimo delle loro possibilità), Lara Gut, Eva-Maria Brem, Anna Veith, Cornelia Huetter, Mirjam Puchner, Carmen Thalmann, Taina Barioz mentre potranno prepararsi al meglio e raggiungere il cento per cento della forma, tra  le altre, Viktoria Rebensburg (condizionata dall’infortunio di ottobre per questa stagione appena conclusa), Lindsey Vonn (non è mai sembrata completamente al top), Sara Hector (rientrata a gennaio), Nastasia Noens, Fabienne Suter. Va allo stesso tempo ricordato che anche la squadra femminile azzurra si è ritrovata in fretta senza tre giovani su cui punta molto per il futuro, ovvero Karoline Pichler, Verena Gasslitter e Roberta Midali, causa infortunio, e va altresì aggiunto che Nadia Fanchini si è fatta male ad Altenmarkt-Zauchensee nel momento in cui stava raggiungendo il top della forma dopo aver ottenuto quattro piazzamenti tra le prime dieci (e due quarti posti) tra discesa e superG in undici gare disputate, mentre la sorella Elena ha affrontato tutta l’annata 2016-2017 con problemi a entrambe le ginocchia. Il tutto per dovere di informazione corretta e completa.

Lara Gut in stampelle (@Pag. FB ufficiale)
Lara Gut in stampelle (@Pag. FB ufficiale)

CRESCITA – I dati interessanti, infine, ci sembrano i seguenti: da una parte è giusto sottolineare come le due leader della squadra italiana, Sofia Goggia e Federica Brignone, abbiano ancora ampi margini di miglioramento. La bergamasca, terza in classifica generale con 1.197 punti, seconda in quella di discesa, terza in gigante, ha disputato 29 gare su 37, in tutte le specialità, uscendo però in ben nove occasioni, il che significa come minimo 400 punti potenzialmente bruciati. La valdostana (stesse gare disputate, 29 su 37) ha sì stabilito il primato personale di punti, 895, chiudendo quinta della Overall, ma confrontando il suo rendimento attuale con la stagione 2015-2016, si nota come abbia totalizzato meno punti sia in gigante (425 nel 2016, 370 nel 2017, pur con due vittorie contro una) che in superG (276 nel 2016, 222 nel 2017) e la vera svolta l’ha avuta da metà gennaio. La differenza in più l’hanno fatta discesa e soprattutto combinata e si è vista una bella crescita finale anche in slalom tra Crans Montana (combinata) e prima manche a Squaw Valley. Anche lei può aumentare il suo bottino finale di almeno 400 punti, ma probabilmente anche di più.

Federica Brignone (@Pentaphoto)
Federica Brignone (@Pentaphoto)

PIU’ VITTORIE – Il secondo aspetto riguarda il fatto che anche Marta Bassino (per ora solo in gigante) ed Elena Curtoni (al momento solo in superG) hanno dimostrato di essere pronte per vincere, con la valtellinese in parte condizionata dall’infortunio muscolare di agosto. Morale: l’impressione per l’annata olimpica 2017-2018 è che potrà magari risultare difficile battere il numero di podi della stagione appena conclusa (25, record), ma non è invece impossibile sperare in un numero maggiore di successi (sono stati 5 quest’anno, due con Goggia, tre con Brignone), magari con più di due atlete.

Bassino

Tina Weirather, Lara Gut, Elena Curtoni sul podio in Val d'Isere nel secondo superG stagionale (@Zoom agence)
Tina Weirather, Lara Gut, Elena Curtoni sul podio in Val d’Isere nel secondo superG stagionale (@Zoom agence)

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