Noris: "Un anno in più per la categoria Giovani"

Il consiglio approva la commissione di studio sull'agonismo over 20

Nessuna nota ufficiale della federazione in merito alle questioni rilevanti marketing e comunicazione per il futuro. Tutto tace, ma una novità importante in consiglio è stata senza dubbio l’approvazione di una commissione che studierà le problematiche dell’agonismo over 20 proposta dal vice presidente vicario Fisi Antonio Noris. “La proposta è stata accolta con piacere e soprattutto condivisa, che è la cosa più importante. Già prima delle ferie ci riuniremo. Dobbiamo definire chi vi parteciperà, sicuramente il sottoscritto con i consiglieri di riferimento dello sci alpino, quindi un rappresentate per i comitati regionali e un referente per gli sci club”, ci fa sapere Noris.

Un punto fermo del vice presidente vicario è l’attività giovanile. Già in campagna elettore Noris aveva caldeggiato l’urgenza di mettere mano a questo mondo. “L’attività giovanile si sta restringendo sempre di più, o meglio, l’accesso alle squadre nazionali è sempre più limitato, di conseguenza non possiamo allenare i nostri ragazzi con l’unico obiettivo di entrare in azzurro. Bisogna fare agonismo non solo per questo fine, è necessario investire anche sui senior, non possiamo considerare vecchi atleti al terzo anno Giovani perché non hanno chance di accedere alla nazionale subito”, sosteneva il vice presidente. Intanto Antonio Noris propone una novità importante: “Si potrebbe innanzitutto allungare di un anno la categoria Giovani. E anche la Fis abbiamo scoperto essere su questa linea. Germania e Austria all’ultimo consiglio Fis hanno sostenuto per la stagione 2011-2012 di bloccare un anno la categoria Allievi. Di conseguenza noi abbiamo aggiunto di portare un anno più avanti anche i Giovani. E’ molto probabile che dal 2012 il discorso sugli Allievi passerà, vediamo invece cosa si deciderà sugli junior. Deve essere solo un discorso al livello internazionale o possiamo agire solo noi mettendo mano alla categoria Giovani? Possiamo anche organizzarci da soli, poi chiaro ai mondiali junior non manderemmo l’ultimo anno. Quello che è importante è cercare di dare un nuovo significato all’attività giovanile. Riassumerei dicendo, dare più opportunità ad ogni atleta, e poi attivare anche un secondo canale, un secondo circuito, anche a livello internazionale per far gareggiare ancora ad alto livello gli atleti che non riescono subito ad entrare in squadra nazionale ma hanno appena vent’anni, ventuno. Ancora insomma davvero giovani”.

La linea di Noris è chiara, e sta trovando forti consensi. “Chi dimostra subito di andare forte va in squadra, e si misurerà in Coppa Europa. Ma è necessario pensare anche ad un circuito che definirei under 24 per le seconde linee, da fare a livello internazionale, con i giovani che meglio si distinguono a livello nazionale ma che non fanno parte della stretta cerchia azzurra. Del resto questi ragazzi possono emergere con un anno o due di più, la scienza parla chiaro, ovvero è fra i ventidue e i ventisei anni che abbiamo la massima espressione di un atleta, ossia dopo aver completato la crescita a livello fisico, tecnico e mentale”, chiosa il dirigente bergamasco. Allargare la base insomma, allenando al meglio e con le migliori strumentazioni e metodologie le eccellenze, ma non lasciare per la strada chi si infortuna o rimane indietro una stagione nonostante le potenzialità. D’altronde si gioca a calcio anche in serie B, in prima divisione. Come per la pallavolo, il basket, e anche altre discipline sportive. I ciclisti non corrono solo il Giro d’Italia, ma anche corse minori, pur rimanendo professionisti. Oggi nello sci invece c’è solo il traguardo della squadra, poi però niente.

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